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IL PREMIO PENISOLA SORRENTINA AD OTTOBRE SPEGNERÀ 26 CANDELINE

    Intervista al Patron dell’Evento, l’eclettico Mario Esposito. Plurilaureato, amante della Cultura in generale ed, in particolare, della Scrittura, della Lettura e del Cinema. Parlare con Mario è molto piacevole; chiacchierare con lui diventa un’arma “macina tempo”: i minuti volano e non vorresti che passassero tanto velocemente…

    Quest’anno si celebra la ventiseiesima edizione del “Premio Penisola sorrentina”. Un Premio a cui tieni tanto, dal punto di vista culturale ma anche affettivo… Sí, è proprio cosí. Rappresenta il racconto di venticinque anni intrisi di incontri, di emozioni, di convergenze culturali. Questo Premio fu fondato da mio padre, Arturo Esposito, nel 1996 in nome dell’amore per la poesia. Poi, nel corso degli anni, abbiamo deciso di dare un respiro più ampio al nostro progetto, aprendo la Manifestazione al mondo della Cultura, includendo lo spettacolo dal vivo, il cinema e l’audiovisivo.

    A Sorrento e a Piano di Sorrento, due luoghi magici, il “Penisola Sorrentina” ha condotto il gotha della Cultura italiana ed internazionale. Condividi con noi qualche ricordo? Con grande piacere. Sono stati nostri ospiti Poeti famosi come Maria Luisa Spaziani, la musa del nobel Eugenio Montale che egli chiamava “La volpe” e Giovanni Raboni. Ancora i rappresentati del Gruppo 63 e delle Neoavanguardie letterarie come Edoardo Sanguineti ed Elio Pagliarani. Quello che mi piace r ricordare dopo venticinque anni, e intendo sottolineare con nonostante il tempo trascorso mantengo sempre lo stesso vivo entusiasmo nel farlo, è come la kermesse rappresenti una sorta di zona franca in cui convivono il colto ed il popolare; premi Oscar e politici, giovani interpreti e nomi noti. Cultura nel senso più alto del termine. Al limite della contaminazione e della sperimentazione. Al Premio Penisola Sorrentina sono passati Capi di Stato come Francesco Cossiga e Oscar come Nicola Piovani e Fred Murray Abraham. E, poi, tanti volti del Cinema e della Televisione come Lino Banfi, Sandra Mondaini, Pippo Baudo, Giovanna Ralli, Giancarlo Giannini, Serena Rossi, Christian De Sica, Peppe Servillo, Paolo Ruffini, Leo Gullotta, Giancarlo Magalli, Alberto Bevilacqua, Walter Veltroni, Roberto Napoletano, solo per citarne alcuni. Di ognuno di questi nomi conservo il sorriso e lo sguardo, la stretta di mano e la voce sincera mentre ricevevano il Premio.

    Ormai famosa è la statuetta-cammeo del Premio… È vero, è ambita e piace a tutti. È stata allestita dal Maestro artigiano di Torre del Greco Francesco Scognamiglio su soggetto artistico di Giuseppe Leone. Leone è anche il direttore artistico di un progetto correlato al Premio e dedicato ai 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, che coinvolge pure gli Stati Uniti grazie alla sinergia con l’Italian American Committee on Education di New York presieduto da Berardo Paradiso.

    Che cosa ci dobbiamo aspettare dall’Edizione 2021: ci puoi anticipare qualcosa? La ventiseiesima edizione si svolgerà il 22 e 23 ottobre prossimi. Si prefigge l’obiettivo di costruire un “racconto” dell’Italia attraverso il cinema e l’audiovisivo. I riconoscimenti saranno assegnati a protagonisti del piccolo e del grande schermo durante una serata-evento concepita come uno spettacolo per la tv. Punto di forza sarà anche il convegno che si svolgerà il giorno precedente la premiazione ed avrà il suggestivo titolo “Il Cinema è vivo”. La cornice elegante dell’incontro sarà quella del Museo Correale di Sorrento, presieduto da Gaetano Mauro. La linea guida principale di tutta l’iniziativa sarà quella tracciata dal Sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, che nell’ideare un “modello Sorrento” ha ideato anche il nuovo claim della città: “Sorrento aspetta te”. In questa attesa di accoglienza e di apertura al mondo penso l’ingrediente fondamentale sia rappresentato dalla cultura, dal turismo, dall’ambiente, come ha dimostra anche la scelta del primo cittadino di affidare la delega al turismo ad una personalità di rilievo internazionale come Alfonso Iaccarino, Don Alfonso.

    Il Premio Penisola Sorrentina intende essere il racconto della speranza, ma anche della riflessione. Quanto il Covid ha cambiato il mondo della Cultura e degli Eventi? Non penso che dopo il Covid il cinema e le iniziative di promozione del cinema e dell’audiovisivo, come appunto il “Penisola Sorrentina”, possano essere (ri)pensate nei termini di un semplice ritorno al passato. Le crisi non sono altro che cambiamenti che chiedono un cambiamento alle organizzazione, transizioni che chiedono trasformazioni. Più la crisi è profonda (e questa legata al Covid lo è stata e, per certi versi, lo è ancora), più profonde devono essere le domande che ci poniamo e che non riguardano tanto il “cosa fare”, ma “come trasformarsi”, come cambiare sguardo sulla realtà e sui processi organizzativi.

    Nella Giuria del Premio ci sono sempre stati personaggi eccellenti. Quale nome ci puoi già svelare? Su tutti ricordo quello di Luca Barbareschi che è il presidente; poi ci sono Danilo Rea, che presiede la sezione “cinema e musica”,  l’autore televisivo e doppiatore Giancarlo Magalli, che (insieme con Gustavo Verde) coordina una sezione dedicata alla comicità intitolata a Dino Verde, splendido autore televisivo di format indimenticabili come “Scanzonatissimo”, e l’attrice Francesca Cavallin. Tra gli ospiti attesi per l’edizione 2021 anche la modella e conduttrice Valeria Altobelli con cui stiamo costruendo un ponte tra cinema e sociale, nel campo delle relazioni internazionali. Inoltre nasce quest’anno il premio speciale della critica cinematografica “LunedìFilm” curato da Pier Paolo Mocci.

    Il Premio Penisola Sorrentina è sicuramente figlio della passione civile… È proprio cosí. Esso intende contribuire alla costruzione del valore del luogo, in un luogo di valore come è Sorrento. Senza l’apporto della cultura come elemento riflessivo, creativo, esperienziale tutto diventa più difficile. Il turismo e l’economia hanno bisogno della cultura per essere coltivati ed alimentati. Il Premio “Penisola Sorrentina” intende essere per la costiera sorrentina una finestra sull’Italia della cultura, un vero e proprio bene di stimolo. Non a caso il Ministro Dario Franceschini ha assegnato all’edizione 2021 del Premio l’importante Patrocinio del Ministero della Cultura, che negli anni ha accompagnato il Premio accanto a quelli della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell’Interno, del Teatro Eliseo diretto da Barbareschi, della Fondazione Sorrento diretta da Gaetano Milano e del Parlamento Europeo.

    Qualche anno fa, appena eletto, il Presidente del Parlamento Europeo David Maria Sassoli dedicò al “Penisola Sorrentina” delle affermazioni bellissime… Sí, non solo bellissime ma anche davvero importanti. Voglio ricondividerle con i Lettori di MediaVox Magazine: “Trovo che questa iniziativa sia assolutamente coerente con le strategie dell’Unione Europea per la gioventù, in quanto promuove la partecipazione dei giovani alla vita democratica e, al contempo, favorisce l’impegno sociale e civile, contribuendo a valorizzare appieno le potenzialità dei nostri cittadini”.